Blog. 22 Marzo 2013

PALAZZO PROVINCIALE DEL LAVORO DELL’AQUILA

Alberto Apostoli firma la ristrutturazione di un edificio in cui colore e dettagli di facciata ridefiniscono il volume attraverso un linguaggio geometrico ma ricercato.

Il progetto parte dalla ristrutturazione di un condominio degli anni 60, parzialmente danneggiato dal sisma nelle sue partizioni verticali, per il quale, dopo alcuni interventi di legatura degli snodi strutturali principali, è stata realizzata la completa rivisitazione funzionale e architettonica. La ristrutturazione ha anche implicato la costruzione di parcheggi interrati e la sistemazione del terreno di pertinenza.

Questo edificio è il primo intervento di riqualificazione di un comparto che include quattro edifici, in fase di progettazione, e la cui realizzazione è prevista nei prossimi tre anni.

L’edificio è isolato sui quattro lati; non presenta una vera e propria facciata, ma si configura come una piccola torre su cui tutte le singole facciate hanno pari importanza.  Tali facciate sono state attentamente pensate e realizzate attraverso piccole sporgenze geometriche a cui sono abbinati colori diversi ma complementari e in cui le aperture sono costituite da imbotti aggettanti. La realizzazione delle sporgenze avviene attraverso la diversificazione dello spessore della coibentazione esterna (cappotto) con una particolare attenzione alla finitura. Gli imbotti, bordati esternamente in acciaio lucido, accolgono serramenti in legno di rovere e contribuiscono all’illuminazione notturna di facciata. Il movimento geometrico e raffinato dei volumi crea, durante le varie ore della giornata, leggere variazioni che conferiscono all’edifico una dinamicità inaspettata.

L’architetto descrive così l’obiettivo progettuale primario: “Ho cercato di creare un movimento volumetrico attraverso il colore, piccole sporgenze e contrasti di volume; quello che mi interessava era smaterializzare le facciate conferendogli personalità e carattere. Abbiamo studiato un sistema con cui creare tali sporgenze e, soprattutto, la palette colori esterni”.

All’esterno, la sistemazione ha previsto la creazione di un percorso in pietra a piani inclinati, la realizzazione di un ascensore, nonché la sistemazione del verde arredato con fioriere e panche in dialogo con la facciata esterna.

Per gli interni, sono stati previsti dei pavimenti sopraelevati ispezionabili per i quali sono state modificate le altezze dei solai; si è provveduto al recupero della scala esistente, valorizzata attraverso aperture asimmetriche sui vani adiacenti; si è realizzata una copertura con travi di abete sbiancato, poggianti sui muri a spina del tetto a doppia falda pre-esistente.

L’edificio, di proprietà del Gruppo Valentini e ristrutturato dallo stesso, è interamente utilizzato dalla Provincia dell’Aquila quale “Palazzo Provinciale del Lavoro” ed è stato inaugurato alla presenza delle più importanti autorità cittadine.

Gli infissi, prodotti da Uniform e installati dalla Falegnameria Di Giulio (serie Crono), sono in legno/alluminio con sezione legno telaio da 63×80 mm e anta da 68×83 mm.

L’accoppiamento dei telai in alluminio, mediante clips in nylon a incastro, crea un’intercapedine di 5 mm che garantisce la perfetta aerazione e libertà di movimento tra i due materiali rendendoli indipendenti. I telai in alluminio sono saldati negli angoli con trattamento d’ossidazione anodica in classe ARS15, adatta ad ambienti industriali. Il telaietto in alluminio di rivestimento sul telaio di legno è predisposto con asole di scarico per far defluire l’acqua piovana. Le portefinestre sono realizzate con soglia in alluminio nel rispetto delle barriere architettoniche e con guarnizioni perimetrale e terminali laterali di chiusura.

Tutti i serramenti montano di serie il vetro 33.1+18+33.1 con gas argon. Le guarnizioni,  modello Schlegl, presentano una pellicola di rivestimento in polietilene e, all’interno, sono schiumate a cellule aperte per garantire maggiore tenuta termo acustica e memoria elastica sempre attiva. La guarnizione di giunzione tra telaio legno e telaietto in alluminio è in EPDM espanso con angoli vulcanizzati per una maggiore tenuta. Il legno utilizzato è lamellare. I serramenti così concepiti garantiscono valori di permeabilità all’aria in classe 4, tenuta all’acqua in classe 9A e resistenza al carico di vento in classe 4C.

Descrizione dell’ingegnere strutturista Antonello Mancini

Il fabbricato è stato oggetto di un integrale opera di ristrutturazione che ha coinvolto anche la struttura in cls. armato che è stata adeguata alla attuale normativa sismica (NTC 2008).  Ciò è stato possibile rinforzando gli orizzontamenti (tramite solette armate debitamente ancorate), le travi ed  i nodi degli elementi strutturali con nastri di fibre di carbonio  (sia unidirezionali  che quadriassiali), con  resine epossidiche, che sono state incollate direttamente sulla struttura da rinforzare, previo il trattamento di ripristino delle superfici ammalorate.
Pertanto a seguito del progettato intervento  l’immobile ha incrementato anche  i requisiti prestazionali richiesti, risultando la struttura adeguata dalle  nuove  norme sismiche vigenti (NTC 2008),
 
In allegato il particolare degli interventi
 
 Voci di computo:

(- 1) l’applicazione di primer bicomponente a base di resine epossidiche, per creare un opportuno strato filmogeno di supporto ed interfaccia, distribuito sull’intera superficie di incollaggio;

– (2) l’eventuale livellamento della superficie mediante stucco epossidico, che ha lo scopo di evitare la formazione di vuoti o bolle d’aria che potrebbero pregiudicare l’aderenza del rinforzo al supporto;

– (3) la stesa del primo strato di resina epossidica per l’incollaggio delle fibre di

rinforzo;

-(4) l’applicazione dei nastri di materiale composito, secondo le indicazioni di progetto, avendo cura di evitare la

formazione di eventuali bolle d’aria;

– (5) la stesa di un secondo strato di resina epossidica;

-(6) l’eventuale ripetizione delle fasi (4), (5) e (6) per tutti gli strati previsti progettualmente, sia in semplice

sovrapposizione che in direzione ortogonale alla precedente;

– (7) la rimozione delle eventuali parti eccedenti di resina. Il materiale di rinforzo deve garantire le caratteristiche minime prestazionali di progetto, che dovranno essere adeguatamente certificate da laboratori riconosciuti a livello nazionale od internazionale, ovvero nel Paese di origine del produttore. E’ compresa la fornitura e posa

in opera di tutti i materiali sopra descritti e quanto altro occorre per dare il lavoro finito.