Se state cercando una destinazione per sfuggire alla quotidianità rumorosa e a tratti stancante, ti consigliamo di seguito 10 hotel di lusso realizzati in luoghi “sperduti” .
Lontani dalla civiltà, questi hotel “sperduti” permettono di godere a pieno della natura. Un soggiorno nel bel mezzo del Sahara o in un rifugio greco, costruito su un albero con vista mozzafiato sul Mediterraneo, o perchè no, in una “tenda” nel White Desert, in Antartide.
Tainaron Blue Retreat, Greece, di Kostas Zouvelos e Kassiani Theodorakakou
Una torre di difesa, risalente al 19° secolo, la quale oggi ospita 3 camere sopra Cape Tainaron – il punto più a sud della terraferma greca.
Con una vista mozzafiato sul Mar Mediterraneo, questo hotel “sperduto” è stato accuratamente ristrutturato che sembra emergere fuori dalla roccia sulla quale è stato fondato.
Shipwreck Lodge, Namibia, di Nina Maritz Architects
I centinaia di inquietanti relitti sparsi lungo la Skeleton Coast, in Namibia, hanno ispirato il design di queste cabine per ospiti.
Ciascuno dei 10 rifugi è caratterizzato da un’imponente finestra orizzontale, dalla quale gli ospiti possono godere di una vista sulle dune di sabbia circostanti e avvistare, se fortunati, animali selvaggi tra cui iene e leoni del deserto.
Barefoot Luxury, Cape Verde, di Polo Architects e Going East
Si tratta di un’insieme di ville di lusso, ricoperte da pietre locali, le quali si sposano col concetto di “bizzarro paesaggio lunare” tipico della Baia de João d’Evora, a Capoverde.
Gli interni delle strutture sono stati adeguatamente scelti nei loro toni più naturali e sono completati dall’uso di materie prime autoctone. Le grandi vetrate, inoltre, occupano l’intera parete e permettono agli ospiti una vista sull’immenso Oceano Atlantico.
Alila Yangshuo, China, di Vector Architects
Nascosto tra due giganti montagne nella regione cinese Guangxi, questo hotel “sperduto” è situato sui resti di un vecchio mulino costruito negli anni 60.
Mentre gli ospiti si godono il soggiorno all’interno della struttura, la piscina dell’hotel si estende dal centro di un ex piattaforma di carico per sporgersi poi in un fiume.
Punta Caliza, Mexico, di Studio Macías Peredo
Gli ospiti che hanno intenzione di soggiornare in questo hotel “sperduto” possono arrivarci solamente tramite una barca. Questa struttura infatti è situata su Isla Holbox – un villaggio a nord del Messico, dove, sentite bene, non circolano automobili.
Ciascuna delle 12 suite vanta di una propria piscina ed è caratterizzata da un tipico tetto di paglia, che ricorda le tradizionali strutture maya.
The Kumoan, India, di Zowa Architects
Le canne di bambù ricoprono in parte la facciata in vetro di questo hotel “sperduto” indiano, situato a 1,600 metri dal mare sopra la cresta della montagna Nanda Devi.
Gli interni rievocano una rusticità semplice, primitiva capace di mettere in luce la bellissima vista delle montagne dell’Himalaya.
Al Faya Lodge, UAE, di Anarchitect
L’aspetto vissuto di queste piccole strutture di Al Faya Lodge combacia perfettamente con la sabbia rossa circostante, tipica del deserto Sharjah.
L’hotel deve però essere prenotato nel suo complesso, in modo tale che i gruppi di ospiti possano apprezzare la piscina esterna e la spa in completa privacy. Ogni stanza è dotata inoltre di un proprio lucernario dal quale è possibile guardare le stelle.
White Desert, Antarctica, di Patrick e Robyn Woodhead
Una serie di simil igloo/navicelle in vetroresina progettate per risaltare il paesaggio unico del White Desert. Si tratta di un glamping (campeggio di lusso) situato a ben 71 gradi latitutine nell’Antartico.
Oltre ad alloggiare nelle loro “tende”, ciascuna addobbata da ricami in legno e pellicce sintetiche, gli ospiti possono prendere parte a svariate attività, come scii, trekking attraverso tunnel di ghiaccio e persino visitare le colonie di pinguini.
Domes Charlevoix, Canada, di Bourgeois/Lechasseur
Progettata per avere il minimo impatto sull’ambiente circostante, questo trio di cupole ecologiche spuntano fuori dalla cima di tre alberti nella foresta del Quebec.
Dall’aspetto bizzarro, sono strutture isolate e dotate di tutti i confort: una piccola cucina, una stufa a legna e un balconcino.
The Pumphouse, Australia, di Cumulus Studio
Un ponte lungo 250 metri separa questo hotel “sperduto” dalla terra ferma. Questo hotel della Tasmania è stato in origine costruito come magazzino per le turbine ad acqua, durante il 1940.
Oggi ospita delle aree comuni, come la sala da pranzo e il ristonate le quali sono situate in un altro edificio più vicino alla riva. Inoltre, l’intera struttura è impreziosita da giganti finestre vetrate che permettono agli ospiti di affacciarsi sul lago.