Blog. 17 Dicembre 2019

ESPERIENZA UNICA E PERSONALIZZATA

Simona Lovati intervista Alberto Apostoli per la rivista Beauty SPA.

L’elemento protagonista? L’acqua (ma non solo). Grazie a una visione olistica e a un concept che gioca sul dualismo, è nata una Spa fuori dall’ordinario.

Territorio, arte e termalismo. Sono questi i cardini attorno ai quali è stata realizzata la nuova Nerò SPA del Resort & Spa Terme Preistoriche di Montegrotto Terme (PD), inaugurata lo scorso ottobre. Un gioiello di architettura che abbraccia il mondo del benessere per offrire ai propri ospiti un’esperienza unica e taylor-made. Per saperne di più, abbiamo raggiunto l’architetto Alberto Apostoli, deus ex machina della progettazione.

Come è stato possibile valorizzare l’approccio olistico dell’estetica con l’architettura?

La sfida per Nerò SPA è stata quella di trovare la perfetta sintonia fra territorio, arte e termalismo, esprimendo questi elementi attraverso la progettazione di una SPA il cui linguaggio non fosse solo estetico ma anche concettuale. Ho voluto disegnare un ambiente in cui questi tre elementi fossero bilanciati da un punto di vista espressivo e visivo, in maniera olistica. L’acqua, come diretta espressione del territorio termale circostante, è il filo conduttore del progetto: pervade molte aree anche solo per il suo intrinseco valore estetico, guidando le persone attraverso un percorso fatto di dualismi.

In che modo avete armonizzato il nuovo progetto con gli elementi già esistenti per esempio le piscine?

L’intervento si inserisce al primo piano della struttura preesistente e tutta la nuova SPA ha origine da un’unica fonte di acqua termale sottostante che ha permesso di disegnare gli ambienti. L’armonizzazione fra natura e architettura con gli elementi circostanti preesistenti è stata possibile grazie alle numerose trasparenze, concepite per un dialogo visivo fra l’acqua, il verde e il cielo, creando un diretto collegamento con il parco termale che circonda l’edificio. Gli scorci visivi sono stati infatti un paradigma chiave nel design degli spazi. Attraverso le trasparenze è stata possibile inoltre la creazione di allineamenti visivi sempre diversi fra aree opache e luminose all’interno della SPA, donando espressività ed esclusività ad ogni ambiente.

Quali sono stati i materiali più utilizzati?

I materiali scelti restituiscono fedelmente l’atmosfera termale, privilegiando l’utilizzo di tonalità calde e intense: gres effetto pietra, legno per arredi e finiture, resine con colori ad e#etto materico che richiamano il fango termale per la zona umida, mentre l’Hammam è stato realizzato in marmo verde del Guatemala. La linea guida ha visto lo sforzo di abbinare materiali texturizzati in maniera decisa con la libertà del vetro e i riflessi d’acqua, in un ambiente estremamente armonico.

Come è stato pensato il percorso che accompagna l’ospite nelle varie zone della Spa?

La SPA non prevede un percorso obbligato, ma lascia libera scelta. La sequenza delle esperienze può essere intrapresa preferendo una successione di trattamenti umidi o secchi, a diverse temperature. Sulla base dell’esperienza maturata dallo Studio negli anni è stata fatta una profilazione della tipologia di cliente ideale della SPA, step fondamentale nella formulazione dell’offerta progettuale. Assieme alla committenza sono stati elaborati dei trattamenti unici per Nerò SPA, con ricerche sull’andamento dei trend estetici combinate con i dettami della medicina ayurveda. La scelta è estremamente varia e include trattamenti esclusivi. Si spazia dai bagni di vapore alle docce emozionali, con Hammam, piscina salina, cabina sale, sauna finlandese e sale relax, oltre ovviamente alle cabine trattamenti. È presente inoltre un Temazcal, una sauna a cupola tipica della tradizione precolombiana, oltre che ad un Kotatsu tradizionale giapponese, dove il trattamento è combinato alla degustazione di té ed infusi. L’esperienza di Nerò SPA non è infatti solo espressiva, ma è un viaggio attraverso la storia del benessere, con un focus internazionale che abbraccia la tradizione di più continenti.

Avete realizzato spazi dalla forma più sinuosa e altri invece decisamente lineari come le cabine. In che modo siete riusciti ad armonizzare il tutto?

La sinuosità promuove il comfort: l’idea era quella di accogliere il visitatore sin dalla galleria espositiva d’ingresso con elementi architettonici curvilinei. La sinuosità si ripresenta nella zona umida seguendo il percorso che l’acqua intraprende all’interno degli ambienti, quasi cullando chi si appresta a sottoporsi ai trattamenti. L’armonia con la linearità di ambienti come le cabine o le docce emozionali è stata possibile grazie all’utilizzo calcolato di vetri e illuminazione, per addolcirne le spigolosità. Anche nelle logiche formali abbiamo infatti alternato le linee tipiche del mio concetto
di benessere con un contraltare fatto di forme più rigide che completano il dualismo della SPA.

Per quanto riguarda punti luce e illuminazione?

In questo progetto la luce si eleva a materiale di architettura, con linee che seguono le geometrie degli ambienti. Strip led, arredi retroilluminati e pochi punti luce a vista permettono di avere la corretta intensità luminosa in ogni momento. La stessa scelta cromatica è stata improntata, come per la selezione dei materiali, verso tonalità calde e non troppo vivide. Questo ha permesso di creare un contesto funzionale alla lettura dei volumi degli ambienti e delle loro linee. Da un punto di vista progettuale ho cercato sin dalle primissime fasi di rendere il design illuminotecnico un elemento chiave da cui partire per il design della SPA, questo di pari passo con lo sviluppo del percorso dell’acqua. I due elementi sono in stretto dialogo, poiché anche l’acqua di riflesso diviene fonte di luce e benessere.