Blog. 5 Luglio 2019

Casa Marmota, abitare in un covo della mala milanese

Milano, 03 luglio 2019

Via Negroli 34. Siamo tra Lambrate e Corso XXII Marzo, una delle zone più frequentate della mala milanese negli anni ’70, insieme a Bovisa, Barona e Giambellino. Qui inaugura Casa Marmota, il primo spazio abitativo ispirato a quella mala.

Per prima cosa il nome. Lo spazio lo ha preso dall’oggetto del desiderio di tutti i criminali: la “marmota”, che in milanese significa cassaforte. Al centro dell’appartamento infatti, campeggia una massiccia e capiente cassaforte centrale proprio come nei pensieri dei fuorilegge dell’epoca. Le analogie non terminano qui. Diversi dettagli dell’appartamento riportano alla mente un covo vero e proprio e la vita che conducevano i banditi. Ecco dunque le sbarre all’ingresso della stanza da letto, il materasso a terra e la grande mappa di Milano alle spalle del tavolo, sul quale la banda si riuniva per studiare il luogo e i dettagli della prossima rapina. Due pareti sono destinate a personaggi ed eventi che segnarono profondamente la Milano degli anni ’70: vecchie fotografie in bianco e nero ritraenti Vallanzasca, Lutring, Turatello, Epaminonda e tanti altri che terrorizzarono le strade della città, ma non mancano anche gli scatti di arresti e rapine epocali.

casa marmota

Nel progettare questo spazio, ci si è tenuti lontani dalla riproduzione fedele di un luogo del passato. Il rischio era quello di creare un polveroso ricettacolo d’oggetti d’epoca. Si è invece voluto offrire una libera interpretazione di quei luoghi, adatta alla vita di ospiti contemporanei. Lo stile è moderno e minimale. I colori grigio e nero sono a farla da padroni. Pochi elementi d’arredo, spesso neri, e alcuni oggetti di design anni ’70, infine, arricchiscono di dettagli l’ambiente.

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Casa Marmota vuole essere un nuovo esempio di design e architettura originali presenti in città. Milano, che da anni si è affermata come centro nello scenario internazionale in questi settori, si conferma ancora una volta crocevia di architetti e designer all’avanguardia e palcoscenico d’elezione per i progetti più originali.

A firmare lo spazio è stata Ceren Sisik, turca residente da diversi anni a Milano. Ceren si è laureata in architettura di interni all’università Bilkent di Ankara e ha conseguito successivamente un master al Politecnico di Milano. Il suo mentore è stato Claudio Silvestrin, il cui stile ha avuto su di lei grande influenza. Ceren ci tiene a creare spazi in cui le persone non si sentano sopraffatte dall’abbondanza degli oggetti che le circondano, dove lo spazio diventi una galleria di arte e chi lo vive un’opera. Da architetto il suo motto personale è: “la persona che vive lo spazio dovrebbe essere la protagonista”.

L’open day di presentazione alla stampa è fissato per il giorno 18 luglio 2019, dalle 9:00 alle 19:00. Per maggiori informazioni scrivere a chiaralos@menuale.com – o chiamare il 340/2429904.