Blog. 9 Dicembre 2010

Progettare il wellness: cosa sta cambiando

Oggigiorno si cerca sempre più di sfornare prodotti innovativi che creino curiosità per il loro forte impatto scenico misurato sui colori, le luci, le grandi strutture o la precisione minimale spesso sconfinando nel pressappochismo che garantisce un successo immediato destinato ad esaurirsi con l’invenzione avanguardistica del momento. L’attenzione viene erroneamente spostata sul prodotto fine a se stesso restando nell’ambito freddo e calcolatore del puro mercato che ad esso non si integra rimanendo distaccato, cosicché realtà commerciale e realtà progettuale non comunicano e un buon progetto non riesce a raggiungere il successo per il quale era stata in partenza pensato. L’interesse a vendere non presuppone una strategia che coinvolga il suo utilizzatore, ossia l’uomo. Diventa fondamentale non dimenticarsi che qualsiasi struttura grande o piccolo progettata, è in primo luogo un servizio che deve essere fatto all’uomo: la natura stessa insegna e risponde a questo bisogno per cui niente sopravvive per sé ma per creare un equilibrio generale che garantisca uno stare bene comune. Quest’esigenza di adattarsi al meglio al mondo e di adattare il mondo alle necessità proprie è la formula di ricerca che accompagna da sempre l’umanità: si abita in una società che tende a dimenticare il suo protagonista finendo per isolare le sue aspettative e i suoi desideri. La proposta  che noi portiamo è la creazione di un ponte tra l’uomo e la “struttura” in cui vive al fine di non precludere il lato umano ed emozionale.  L’uomo al centro. Una filosofia che metta in pratica l’ideale di “godersi la vita” nel senso buono del termine come lo intendeva L’Umanesimo. Un pensiero che ritorni al classicismo, agli ideali di armonia, equilibrio e bellezza riassunto in un tempio moderno, in un microcosmo studiato sull’uomo e per l’uomo.

In questo senso il settore wellness si sta evolvendo: non più ambienti sterili totalmente estranei al mondo in cui vive che lo trasportano in una dimensione fiabesca o in un’atmosfera seducente che stimoli unicamente il suo lato materiale e carnale, bensì un luogo che dialoghi con l’interno e l’esterno con cui l’uomo si rapporta. Per questo motivo, il nuovo ambiente non è pensato come una nicchia fuori dal mondo e nemmeno come una ragnatela imbrigliata nei sistemi relazionali intricati della realtà, ma diventa un raccordo che conduce la persona a riprendere un contatto con il mondo in modo più sereno e, di conseguenza, più produttivo.

Per questo intento, il progetto viene concepito non come un viaggio precedentemente stabilito con sentieri univoci, ma come un percorso a bivi per cui step dopo step esso si adatta  ai comportamenti intimi e fisici umani assecondando le sensazioni e le emozioni e accompagnando, quindi, il cliente ad esprimere liberamente il suo meglio sia dal punto di vista cognitivo, sia dal punto di vista pratico offrendogli una carica in più per affrontare il resto della giornata. La nuova tecnologia mira a penetrare la psiche umana e il suo lato inconscio per motivare positivamente l’aspetto conscio che si relaziona al mondo esterno. Se l’inconscio è pertanto il filtro che fagocita le azioni della parte conscia, l’obiettivo è quello di veicolare in direzione positiva e in maniera naturale, i pensieri intimi tramite la suggestione, capace di coinvolgere lo spirito e i sensi.